Doveva salvare Giaco, doveva combattere per la propria liberta e per quella dell’arte; doveva farlo, se no di lui sarebbe rimasto solo un enorme vuoto.
Il giorno dopo in piazza c’era una folla enorme che gridava:
” Torturate quello sporco artista uccidetelo fatelo soffrire!!!”
C’erano guardie dovunque e Ded non sapeva bene da dove cominciare, sapeva che una volta liberato Giaco avrebbe potuto benissimo difendere sia lui che se stesso, il problema era trovarlo e liberarlo prima che salisse sul patibolo.
Vide delle guardie ai piedi del palco, così si avvicinò e gli disse:
” Quello sporco artista deve morire, se vi pago mi fate entrare che gli tiro un pugno in faccia, vi prego voglio solo avere la gratificazione di colpirlo con le mie mani.”
Le guardie si guardarono:
” Quanto vuoi darci ”
” 100 euro a testa bastano ?”
Le guardie si riguardarono e annuirono.
Ded le pagò e loro gli fecero strada fino alla cella, aprirono, lui entrò e Giaco che era sempre combattivo anche in quel momento aveva gli occhi che emanavano scintille.
Ded si avvicinò e senza farsi vedere gli consegnò un coltello, dopo di che fece l’occhiolino e lo colpì al viso e allo stomaco. si fece male alle mani e Giaco non si spostò di una virgola.
Uscì, ringraziò le guardie e uscì in piazza.
una guardia uscendo gli disse:
“Duro quello stronzo e? Ma scommetto che quando inizieranno ad aprirli lo stomaco non sarà poi così duro! ” e si misero a ridere.
Ded fece una smorfia e uscì.
Venti minuti dopo vide uscire Giaco vestito da guardia e senza farsi vedere lo seguì.
Giaco entro in un vicolo.
Ded entrò subito dopo, si erano allontanati dalla piazza quando un suono fortissimo riecheggiò dalla piazza.
Era il segnale che giaco era scappato.
Tutto si stava svolgendo a gran velocità non c’era il tempo neanche di guardare dove stavano correndo.
Ded gli corse dietro e Giaco con un scatto lo attaccò al muro:
” si può sapere che cazzo vuoi?”
Poi si accorse che era Ded e gli disse:
” A sei tu, grazie vecchio mio ” e gli tirò un pugno dritto alla bocca dello stomaco.
“Così siamo pari” Disse e si mise a ridere”
Lo aiutò a rialzarsi e gli fece cenno di seguirlo.
Mentre uscivano dal vicolo correndo Giaco parlava e spiegava a Ded che voleva cambiare il mondo, voleva far tornare tutto come quando si poteva ancora creare, come quando essere artisti non era un reato ma un dono che bisognava combattere per far capire e accettare.
Nella foga Ded era contento, aveva fatto la cosa giusta e sapeva che Giaco avrebbe cambiato le cose e lui l’avrebbe aiutato.
Entrarono in un altro vicolo il fiato gli si fece sempre più pesante le cose che guardava di sfuggita ora erano quasi al rallentatore, spazzatura per terra, cartacce, bottiglie, e proprio mentre entravano sentì un rumore sordo, e Giaco cadde a testa in giù con un rivolo di sangue che gli usciva dal cranio.
Subito dopo sentì un dolore acuto e cadde a sua volta vicino a Giaco.
Le guardie gli si avvicinarono e lui disse:
” Brutti stronzi, ci sarà altra gente come noi, e vedrete che si aggregheranno e il vostro mondo finirà”.
Morì ma senza soffrire, solo come una cosa che doveva succedere, un segno, una rivelazione, un punto d’inizio .
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