Il furgone continuava a correre a velocità media.
Ded si era appena svegliato, sulla nuca aveva un po’ di gonfiore e un po’ di sangue secco, le mani erano legate dietro la schiena e aveva un gran senso di nausea.
Si trovava dentro un furgone seduto per terra e non capiva cosa stesse succedendo.
Non capiva dove fosse diretto e per un po’ non riusciva a ricordare l’epoca in cui viveva e se avesse o no una famiglia.
” Guardate lo scrittore si è svegliato!” Sentì urlare dal posto a fianco a sé.
Subito dopo:
” Già si è preso una bella batosta ,lo stronzetto pensava stessero scherzando hai visto che faccia che ha fatto sembrava un povero coglione. ”
La voce questa volta era davanti a sé.
Quelle persone continuavano a parlare di lui come se lui non fosse li ad ascoltare:
” Si, è proprio il tipico coglione che non capisce mai cosa sta succedendo fin che non succede, ha ha ha ha ha ha!”
Quella risata senza motivo li gelò il sangue.
Si stava riprendendo piano, piano, e alzò la testa per guardarsi intorno, c’erano sei persone, legate come lui, con le mani dietro la schiena e le gambe dritte davanti a se.
“D D Dove cazzo sono e che cazzo sta succedendo! ? ” Urlò .
Prima ci fu un lungo silenzio, poi il ragazzo alla sua sinistra che non aveva più di vent’anni, lo guardò e disse:
“Sono venuti a prenderti come tutti noi, la polizia è venuta a casa tua, sembravi non capire perché ti stessero arrestando, e ti sei messo ad urlare come un pazzo, dicendo che dovevano spiegarti il perché di quella azione, ma hai sbagliato perché i poliziotti come tutto il mondo sono cambiati e quelli come noi sono fregati, capisci, hai sbagliato e uno di loro ti ha colpito sulla nuca e hanno iniziato a prenderti a calci, sei svenuto quasi subito, e ti hanno gettato di forza qui dentro con tutti noi.”
“Grazie.” Disse al ragazzo e si presentò, ma il tipo davanti a sé aveva qualcosa da ridire:
” Non ci frega un cazzo di come ti chiami, ed è evidente che non capisci la gravità della situazione, ma non guardi i giornali, non guardi la televisione, non ascolti la radio o guardi internet? ”
” Calmati Joe ” Disse l’uomo vicino allo stesso.
” Perche cazzo dovrei calmarmi, ma lo senti questo come parla? siamo tutti spacciati e questo non sa neanche perchè è qui”.
Ded iniziava a ricordare qualcosa e così lo disse ad alta voce per cercare qualche risposta che nessuno gli dava.
” Ricordo che me ne stavo a casa tranquillo a scrivere il mio romanzo, avevo davanti a me una bella sigaretta, ed ero entrato nel pieno della storia, quando sentii dei colpi fortissimi alla porta di ingresso e quando sono uscito per vedere chi era ho visto un branco di sbirri con scudi di plastica e manganelli alla mano e poi mi sono svegliato qui , e comunque non leggo giornali e tutto quello che hai elencato.
Non credo nell’informazione, io sto solo a casa a scrivere tutto il giorno, ed è quello che volevo fare fino alla mia morte. Qualcuno mi dice che cazzo sta succedendo! Vi prego.”
Iniziò a piangere e la voce gli si ruppe in gola .
L’uomo più in fondo di tutti per la prima volta parlò:
” Non piangere e non lamentarti se no sarà anche peggio, devi resistere e trovare un modo di essere forte”
“Qualcuno mi spiega che cazzo succede ! ! “urlò Ded.
L’uomo duro lo guardo di nuovo e disse:
” Io sono un pianista, il ragazzo a fianco a te è un pittore, e ognuno di noi pratica un arte, insomma siamo tutti artisti, e da ieri sera è passata la legge 3367 che vieta l’arte e ogni sua pratica, tutti gli artisti verranno portati in una struttura per essere riabilitati e rimessi nella società.”
Di colpo piombò un silenzio tombale.
Nessuno fiatò più.
Il furgone si fermò poco dopo, si aprirono le porte, e gli agenti fecero uscire uno ad uno tutti i prigionieri.
Ded non sapeva cosa fare, si sentiva strano, voleva ribellarsi a quella cosa assurda ma non ci riusciva. Non trovava un modo, se ne stette zitto a pensare come il mondo poteva fare una cosa del genere.
Una volta uscito dal furgone quello che vide lo sconvolse ancora di più. C’era una fila immensa che portava ad una specie di magazzino e tutto intorno delle torrette con poliziotti ovunque armati di fucile, e quelli a terra di manganello.
Usci e si mise in fila.
C’erano facce di ogni tipo, magre, grasse, gonfie, facce da galera, facce da tossici, e facce da alcolizzati, sembrava che lo stress si fosse attorcigliato alle loro facce, per sempre e che non potesse mai più andarsene da loro.
Ded iniziava a sentirsi male, ma trattene il vomito e continuò a camminare verso quel magazzino, e non sapeva cosa lo stava aspettando, questo lo faceva stare anche peggio.
Un urlo venti posti avanti a lui lo distolse dalla voglia di vomitare:
“Noooooo!! Non voglio entrare , non ho fatto niente, non potete togliere gli artisti e l’arte dalla terra, non poteteeeeee!!” Era un ragazzo giovane , i poliziotti gli furono addosso in pochi secondi e iniziarono a pestarlo a sangue davanti a tutti. Solo due persone si avventarono contro la polizia e cercarono di ribellarsi ma con il solo risultato di prendersi un sacco di botte.
La polizia urlava e pestava:
” Voi artisti di merda avete rovinato il mondo, siete la feccia della feccia, non date niente al mondo se non le vostre boiate, e siete disposti a tutto per fare quello che volete, non lavorate e non date niente alla società. ”
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