Il pensiero corre,
l’immagine sfuma e la parola tace.
Torna,
quando aspetti
l’inutile dibattersi dell’amore
per spronare il desiderio
di una verità mai esistita,
di una mediocrità
da accettare
per poter combattere
e trasformare la pioggia
nella meraviglia di mille gocce colorate.
Tu pittore muto,
tu poeta sordo
credi di poter amare.
Accecato come sei
dalla coscienza della vita.
Senza staccare da te stesso
fino all’ultima spina sanguinerai
fino a trovare il tuo sangue piacevole.
così soddisfatto e morente
ti accascerai,
trovando anche la morte stessa,
graziosa e consolante.
Dovrai allora trovare nella realtà la tua fantasia,
sperando che entrambe siano all’altezza
di quello che tu pensi di scoprire
allora perduto perdente e impaurito
chiederai al tuo viso di fingere per te,
per non affrontare le persone
distribuirai sorrisi.